Il Fürth passa al Millerntor

17/02/2015 Bundesliga |  Autore: Sergio Sorce

Al triplice fischio lasciamo il campo con la consapevolezza di aver dato tutto e l’amarezza di sapere che non è abbastanza per salvarsi. Ci condanna la cronica disattenzione su palla inattiva ed è paradossale se pensate che Lienen ha lavorato proprio sulla fase difensiva. Sobiech e Gonther sono interpreti affidabili nel ruolo di guardiani, Halstenberg e Schachten terzini versatili in grado di spingere, soprattutto il secondo, ma devono crescere in marcatura.

Usciamo sconfitti nonostante la serata di grazia di Himmelmann che ha tenuto in bilico la gara fino all’ultimo con tre interventi strepitosi.

Il primo avvertimento arriva già al 12° minuto quando su una punizione dalla sinistra ci dimentichiamo completamente di Wurtz e solo un’uscita alla disperata evita lo svantaggio. Alla seconda occasione il Fürth non perdona. Il gol nasce da una leggerezza di Koch, tra i migliori, che si fida troppo della sua velocità e concede troppo spazio a Przybylko, gran controllo e destro vincente: 0-1 al 26°.

Sobota guida una reazione forsennata, viaggiando con un’altra marcia rispetto al gruppo si rende protagonista di molte iniziative per spaccare la partita. Il nuovo innesto ha riportato Rzatkowski tra le linee dove mostra di sentirsi a proprio agio grazie a un sinistro imprevedibile; nella bagarre finale, con l’ingresso di Nothe, si è abbassato sulla mediana rendendosi comunque prezioso.

E’ una stagione maledetta in cui gira tutto storto ma non bisogna aggrapparsi agli episodi perché se il Fürth scappa a + 9 dobbiamo recitare il mea culpa per le due palle gol sprecate da Verhoek, la seconda su cross di Sobiech stile “questo lo segnavo anch’io”. L’olandese è l’unica novità rispetto alla formazione di Sandhausen ma non ci vuole il patentino Uefa per capire che ha più fame di Budimir.

Abbiamo creato, ci siamo messi in condizione di uscire almeno con un pareggio, ed è inutile recriminare col signor Petersen se manca il cinismo di metterla dentro quando serve. E’ vero se sullo 0-0 l’arbitro non fosse tornato sui suoi passi, decretando il rigore (giusto) per fallo di mano di Korcsmar, forse avremmo visto un’altra partita. Forse. Ma c’era tutto il tempo per portarla a casa.

E’ una sconfitta figlia di errori individuali più che di reparto perché si sono visti progressi nel gioco, anche se l’ansia di pareggiare ci ha portato troppo spesso a lanci in profondità difficilmente gestibili da chi, come Thy, non ha l’etichetta dello sprinter.

Nel pallonetto sbagliato da Daube al 19°, per esempio, c’è tutta la frustrazione di un Millerntor pronto ad esplodere e che invece dovrà aspettare ancora per vedere il primo gol dell’anno.

Il pagellone

Himmelmann: strozza in gola l’urlo a Wurtz sullo 0-0, a Freis e Zulj sullo 0-1. Tre miracoli che lo consacrano migliore in campo. Voto 8: bionico

Halstenberg: dietro sbaglia poco o niente ma non ha il mancino caldo come in altre occasioni. Peccato perché alza la mira su una conclusione alla sua portata e quando arriva sul fondo i cross non hanno i giri giusti.  Voto 5,5: impreciso

Gonther: la scivolata che nega il raddoppio al Furth è il manifesto del tempismo. Ce ne sono altri di interventi che spengono gli entusiasmi avversari. Voto 6,5: pompiere

Sobiech: centimetri e cattiveria che tengono lontani gli attaccanti finché la squadra rimane corta. Nel secondo tempo sforna un cross al bacio sprecato da Verhoek.  Voto 6,5: mastino

Schachten: l’arrivo di Sobota è stato come l’ingresso di Olivia Newton-John al luna park. I due si cercano e si trovano. Avevamo John Travolta ma nessuno che riuscisse a duettare con lui. L’azione che porta al rigore ritrattato da Petersen è solo una delle tante combinazioni.  Voto 6,5: ispirato

Sobota: la squadra non ha certo il ritmo di Grease ma per lunghi tratti lui è elettrico. Nella prima mezz’ora sfianca Schrock, nel finale quando molti sono in riserva nel suo serbatoio c’è ancora benzina. A tutto questo aggiungete confidenza con la palla. Voto 7: redbull

Daube: non trova la coordinazione per un facile pallonetto che avrebbe nel repertorio ma non è solo il gol sbagliato a mostrare il suo momento delicato. Questione fisica o mentale deve ritrovarsi perché senza di lui non si và lontano. Voto 5,5: fiato corto

(dal 69° Nothe: si piazza al fianco di Verhoek nel forcing finale. Giocare con due centravanti non và più di moda ma è un esperimento almeno da provare. Voto 6: idea)

Koch: concede un metro a Przybylko nell’azione del gol, peccato mortale sulle palle inattive. E’ l’unico errore di una partita giocata con senso tattico e generosità. Macchia una serata in cui non molla mai il coltello tra i denti. Ha pure l’invenzione giusta per mettere Daube davanti al portiere. Dopo un giallo inesistente è bravo a non perdere la brocca. Voto 6: equilibrio

Rzatkowski: da trequartista non riesce a trovare la chiave per scardinare la difesa avversaria. Diventa quasi più pericoloso quando arretra per far spazio a Nothe. Apre il compasso sfiorando l’incrocio alla fine del primo tempo e serve una gran palla a Verhoek. Ha il sinistro più educato del campionato. Voto 6,5: tiro mancino

Thy: intendiamoci, è un altro giocatore rispetto al girone d’andata ma il tempo sta scadendo e forse bisognerebbe dare spazio a Nothe. Sbuffa, lotta e ci prova in tutti i modi ma non vede la porta. Voto 5: fumo

(dal 87° Maier s.v.)

Verhoek: difficile non applaudire chi si danna l’anima per tutto il fronte d’attacco ma spreca due occasioni d’oro. Sull’assist di Rzatkowski stoppa male e sul cross di Sobiech non sa spiegarlo nemmeno lui. Voto 5: incubo

(dal 78° Budimir s.v.)

Tabellino

FC St. Pauli
Himmelmann Schachten Sobiech Gonther Halstenberg Daube (dal 69° Nothe) Koch Sobota Thy (dal 87° Maier) Rzatkowski Verhoek (dal 78° Budimir).
A disp. Tschauner Kalla Cooper Alushi.
All. Lienen

SpVgg Greuther Fürth
Hels Korcsmar Thesker Rocker Schrock Caligiuri Furstner Przybylko Wurtz (dal 90° Philp) Zulj (dal 87° Sukalo) Freis (dal 81° Griesselman).
A disp. Varvodic Gin Lam Stieperman.
All Kramer

Ammoniti: Koch, Sukalo, Sobiech
Arbitro: Mertin Petersen
Stadio: Millerntor
Spettatori: 22.000

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