Vincere e convincere

23/12/2014 Bundesliga |  Autore: Sergio Sorce

St. Pauli-Aalen 3-1

 

di Sergio Sorce

Per vincere certe partite ci vogliono los huevos, termine colorito usato in Argentina per definire gli attributi. Oggi li abbiamo mostrati tutti: rabbia, grinta, determinazione. Non abbiamo perso un contrasto, non abbiamo abbassato la gamba una sola volta. Avremmo potuto giocare i supplementari per quanta benzina avevamo in corpo. E’ presto per dire se il merito sia tutto di Lienen ma di certo uno che ha fondato il sindacato tedesco dei calciatori professionisti di personalità ne ha da vendere. E’ un’altra squadra quella che è andata in campo contro l’Aalen, non certo negli interpreti ma nell’atteggiamento messo in campo.

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Lienen sembra avere alcuni capisaldi come il modulo a due punte. Preferisce non avere un solo attaccante là davanti accompagnato da esterni veloci ma distanti ma lascia a Thy la libertà di svariare su tutto il fronte a patto di sfiancarsi in un duro lavoro di accompagnamento a Verhoek. Il ragazzo pecca di concretezza, d’accordo, ma non si può dire che mostri timidezza appena vede la porta.

Sulla mediana Nehrig e Daube sono in cima alle gerarchie per qualità e quantità. Dennis Daube è il centrocampista più completo in rosa, l’uomo capace di svolgere entrambe le fasi e la presenza di Nehrig sembra dargli la giusta tranquillità nel cercare gli inserimenti.

Nel primo quarto d’ora si legge puro furore negli occhi dei pirati e quando la capocciata di Thy si stampa sulla traversa il ruggito del Millerntor diventa assordante. L’Aalen vorrebbe chiudere la fauci alla Südkurve ma il siluro di Ludwig sparato appena dentro l’area esalta i riflessi di Himmelmann. Al 21° la porta dell’ Aalen torna a tremare col sinistro di Daube che colpisce il palo a portiere battuto. Il numero di palloni recuperati è impressionante, merito della linea alta e aggressiva dei difensori braunweiss.

Rzatkowski, appena rientrato dall’infortunio, pur non mostrando la solita vivacità, è un pericolo costante coi suoi continui tagli verso la zona calda dell’area. Dall’altra parte Görlitz incontra un brutto cliente come Feick che gli concede ben poco.

Al 34° in una bolgia febbrile per l’attesa del gol troviamo finalmente il vantaggio. Daube calcia una punizione nel calderone, Sobiech è più lesto di tutti e su un batti-ribatti appoggia dietro per Verhoek che dal limite dell’area scarica in rete: 1-0!

I nostri, caricati dal vantaggio, cercano il raddoppio prima con Verhoek su cross di Halstenberg e poi con Gonther che sorprende tutti sul primo palo ma di testa manda fuori di poco la punizione battuta da Daube.

Nel secondo tempo Lienen inserisce Buballa per Halstenberg ma la musica non cambia e al 49° ipotechiamo il successo. Il calcio d’angolo di Daube è forte e tagliato, saltano in molti ma la deviazione decisiva nella propria porta è del difensore Barth: 2-0!

Il gol incattivisce i bianconeri protagonisti di qualche entrata sopra le righe ma la partita resta saldamente nelle mani del St. Pauli che avrebbe l’occasione di segnare sfruttando gli spazi di un Aalen sbilanciato. Come al 76° quando una ripartenza in sei contro quattro non viene capitalizzata al meglio da Görlitz che strozza il sinistro.

Il St. Pauli rimanda al mittente le iniziative dell’Aalen e così l’unico a farsi notare è Klauβ, bravissimo nella torsione ma il suo colpo di testa si spegne di poco a lato.

Nel finale la caparbietà di Thy viene premiata quando all’ 81° riceve l’assist di Trybull e da vero bomber nasconde la palla al difensore prima di insaccare in diagonale il 3-0!

Due minuti dopo arriva il gol della bandiera ospite col neoentrato Kauffman che trova uno spiraglio sotto le gambe  di Himmelmann.

L’ultima emozione di giornata è la combinazione LudwigGjasula con la conclusione di quest’ultimo fuori di un soffio.

Il St. Pauli fa trovare ai suoi tifosi il regalo più bello sotto l’albero: la vittoria che mancava da 9 partite. Risale infatti al 4 ottobre il 3-0 casalingo contro l’Union Berlin. Al di là dei tre punti e  una classifica più sorridente terminiamo il 2014 con la consapevolezza che giocando così la missione salvezza è veramente possibile.

Il pagellone

Himmelmann: la parata al minuto 19 salva il risultato e da sola vale il voto. E’ vero, Ludwig gliela calcia addosso, ma da quella posizione una respinta centrale avrebbe complicato le cose e invece lascia tutti di stucco bloccando il bolide. Voto 6,5: gatto

Halstenberg: non è un terzino che si accontenta del compitino e appena vede un corridoio ci si infila. Non ha lo spunto di alcuni colleghi ma in questa categoria uno con la sua progressione e il suo tiro fanno solo comodo. Voto 6,5: prezioso

Buballa: ha la fortuna di giocare una partita in discesa perché poco dopo il suo ingresso segniamo il 2-0. Un applauso per essersi ambientato subito in una partita dai ritmi alti ed entrando dalla panchina non è sempre facile. Voto 6: sul pezzo

Startsev: schierato titolare dopo molto tempo dimostra che Meggle non aveva sbagliato a puntare su di lui. Il giovane russo bada al sodo senza avventurarsi in sortite offensive che non sono nel suo dna. Contiene bene Chessa e cala solo nel finale quando il risultato è già in ghiaccio. Voto 6: umiltà

Gonther: che bello vedere il capitano così roccioso nell’ uno contro uno. Mai saltato, guida la difesa con rinnovata sicurezza e per poco non sfiora il gol di testa. Segni di ripresa si erano già visti a Ingolstadt e speriamo che la sua vera stagione sia iniziata oggi. Voto 6,5: ritrovato

Sobiech: se l’Aalen combina poco è anche merito suo. Sbroglia un paio di situazioni intricate mettendo la zampata provvidenziale. Ottima intesa con Gonther nel tenere alta la linea. Che in area avversaria fosse un pericolo già lo sapevamo e oggi ha il merito di liberare il destro di Verhoek che ci porta in vantaggio. Voto 6,5: faina

Daube: quanta roba ragazzi! Inizia la partita con un destro che scuote il palo e la finisce tra gli applausi. In mezzo tanto lavoro per i compagni. Sempre una corsa in più a raddoppiare, inserimenti continui e una presenza costante in fase di recupero. Non si può chiedere di più. Voto 7,5: moto perpetuo

Nehrig: a lui piace usare la sciabola più che il fioretto ma lo fa sempre con grande saggezza. E’ la camera oscura nella quale sviluppiamo la vittoria. Dalle sue parte non si passa mai e coi suoi recuperi dà coraggio a tutto il reparto. Voto 7: roccia

Trybull: ha giocato a bocconcini finora ma oggi entra e trova Thy per il terzo gol. Voto 6: sveglio

Gorlitz: non brilla come in altre occasioni ma Feick deve chiedere spesso una mano a Chessa per contenerlo. Alterna buoni tentativi per cercare il cross dal fondo e la conclusione a rete. Nonostante non azzecchi tutte le note il repertorio è vario. Voto 6,5: vivace

Rzatkowski: rientrato dall’infortunio non è al 100%. Arrigo Sacchi disse che giocare contro Romario era come avere una pistola puntata alla testa. Non sarà la stessa cosa ma quando riceve palla sia ha sempre l’impressione che possa succedere qualcosa. Voto 6,5: thriller

Nothe: anche lui uscito da poco dall’infermeria. Entra quando il ritmo è un po’ calato e non approfitta degli spazi concessi dall’Aalen. Si può perdonare vista l’importanza del giocatore. Voto 6: utile

Thy: ha subito più metamorfosi di tutti. Prima terzino, poi ala, adesso seconda punta. Lienen è uno che il calcio non lo inventa ma lo spiega e sembra che abbia trovato gli argomenti giusti per guidare il ragazzo. Si spompa in un lavoro faticoso di raccordo fra i reparti e prova la conclusione appena ne ha la possibilità. Sbaglia tanto ma non sta fermo un attimo. Il gol è un giusto premio. Voto 7,5: sorpresa

Verhoek: ha sbuffato in panchina per diverse partite vedendo Budimir e la sua poca concretezza in zona-gol. Sul prato del Millerntor lascia tutto se stesso tra contrasti, sponde e conclusioni. Soddisfa la fame di gol facendo esplodere il catino di St. Pauli. E’ l’attaccante più prolifico e non possiamo prescindere dalla sua rabbia agonistica. Voto 7,5: furia

Tabellino

St. Pauli
Himmelmann Startsev Sobiech Goonther Halstenberg (dal 46° Buballa) Daube Nehrig (dal 75° Trybull) Rzatkowski (dal 63° Nothe) Gorlitz Thy Verhoek.
A disp. Tschauner Uphoff Litka Budimir. All. Lienen

Aalen
Bernhardt Ofosu-Ayeh Barth Grech Feick Hainault (dal 66° Kaufmann) Dagfous Gjasula Ludwig Chessa (dal 78° Oesterhelweg) Klauβ (dal 61°  Weiβ).
A disp. Fejzic Junglas Hofmann Welzmuller. All. Ruthenbeck

Reti: 35° Verhoek, 49° Barth (autogol), 81° Thy, 83° Kaufmann.
Ammoniti: Dagfous, Nehrig, Hainault, Feick, Startsev, Buballa, Ludwig.
Arbitro: Christian Bandurski.
Stadio: Millerntor
Spettatori: 21.500

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