Tracollo col Paderborn. Miraggio terzo posto

16/03/2016 Bundesliga |  Autore: Sergio Sorce

Il Paderborn non vinceva da 13 giornate. Proprio così. Esattamente dal 24 ottobre 2015, quando espugnò Berlino nel corso del 12° turno. Abbiamo fatto resuscitare una squadra incapace di vincere, una squadra che in questo terribile filotto ha incassato il poker dal Friburgo, dal Bochum e dal Kaiserslautern, e solo in un’occasione aveva segnato più di un gol, senza peraltro riuscire a vincere (4-4 contro il Monaco 1860).
Al Millerntor è arrivata una squadra completamente allo sbando, rassegnata alla retrocessione ma che con questi tre punti siamo riusciti a far tornare in corsa. Abbiamo perso contro una formazione che in 25 partite aveva realizzato la miseria di 19 gol subendone 41 e che in trasferta aveva il rendimento migliore solo del fanalino di coda Duisburg.

E’ impietoso ma è così.

La stanchezza dei pirati era già emersa negli ultimi zoppicanti impegni ma tutto sommato, forti dello scontro diretto ancora da giocare a Norimberga, erano rimasti in corsa per quel sogno chiamato terzo posto. Adesso, col Norimberga a 8 punti, lo spareggio per ambire alla Bundes è un miraggio considerando che anche il Bochum ci ha scavalcato.

L’assenza di Thy e Verhoek costringe Lienen a schierare un tandem inedito quanto irripetibile: Choi-Dudziak. Ma non può essere un alibi vista la caratura dell’avversario. Il problema è che pur avendo recuperato la difesa titolare la squadra è affondata sotto i colpi di una fase difensiva lenta e più che mai distratta.

Il primo squillo è nostro con un tentativo di Ziereis che raccoglie una respinta della difesa e spara alto sopra la traversa.
Buon segnale? Assolutamente no perché dall’altra parte al 7° Helenius si esibisce in un sombrero su Ziereis, un altro su Rzatkowski e per finire disegna col sinistro un arcobaleno che si spegne alle spalle di Himmelmann: 0-1. Prodezza per lui, galleria degli orrori per noi.

La reazione si materializza con l’occasione divorata da Dudziak sul cross di Buballa. Poco dopo stessi interpreti e stesso risultato: Buballa guadagna il fondo, mette in mezzo per Dudziak che gira in porta di prima intenzione trovando la risposta di Heuer.
Nel momento migliore del St. Pauli Alushi affetta centralmente la retroguardia del Paderborn ma arriva poco lucido al momento del tiro e non inquadra la porta di sinistro.
Sembra tutto apparecchiato per il pareggio e invece, in una delle serate peggiori della stagione, alla seconda occasione il Paderborn raddoppia con un bellissimo taglia-fuori di Stoger che mette in condizione Hartherz di trafiggere Himmelmann da due passi: al 24° è già 0-2.
Prima della strigliata di Lienen c’è tempo per una parata di Himmelmann su Wahl che evita il tracollo prima dell’intervallo.

Nella ripresa dopo 6 minuti la cintura di Sebastian su Sobiech viene punita col calcio di rigore che lo stesso Sobiech trasforma togliendo le ragnatele dall’incrocio: 1-2!

St. Pauli-Paderborn 3-4 c

Il tempo per rimettere le cose a posto c’è tutto ma dopo un timido colpo di testa di Hornschuh la squadra si perde e subisce il terzo gol nel più classico dei contropiedi ancora con Helenius servito da Stoppelkamp: 1-3 (condito da un goffo tentativo di Ziereis di salvare il pallone destinato in rete).

L’ingresso di Maier per Choi non porta alcun frutto se non un gran pallone per Sobota che insacca ma si vede giustamente annullare il gol per fuorigioco, anche se di centimetri.
Chi i centimetri li sfrutta alla grande è il Paderborn che, coi pirati ormai slegati, cala il poker con Bertels su suggerimento di Hartherz: all’81° è 1-4.
Sembra che la partita non abbia più niente da dire ma in pochi giri d’orologio i braunweiss danno vita a una tardiva reazione d’orgoglio. Il protagonista è Picault, entrato negli ultimi dieci minuti al posto di Dudziak, che prima serve Sobota per il 2-4 e poi segna il definitivo 3-4 in pieno recupero.

A questo punto, per prepararci alla trasferta di Sandhausen ma soprattutto per sdrammatizzare la sconfitta, non ci resta che “La lavagna del Prinz”. Iconica e più che mai efficace.

La lavagna del Prinz

la lavagna 300x200

Avete mai sentito parlare di transizione negativa? Provo a farvi un esempio.
Avete presente quando state passeggiando con la vostra Lei per le vie del centro e ad un tratto si materializza davanti a voi una stangona da paura? Spinti dall’istinto girate il collo di 180 gradi come un vampiro ma proprio in quel momento la vostra compagna vi fulmina con lo sguardo.
Ecco, i microsecondi che impiegherete per riportare la vostra testa in una posizione naturale sono il tempo che faranno la differenza tra la vita e la morte. La vostra naturalmente.

In ambito calcistico è lo stesso.

La transizione negativa è il passaggio dalla fase offensiva a quella difensiva. Situazione che purtroppo non gestiamo bene.
Prendiamo in esame il terzo goal subito contro il Paderborn (quasi una fotocopia del secondo preso contro l’Heidenheim).
Calcio d’angolo a favore.
Portiamo ben 8 uomini a saltare e altri 2 subito fuori area.
Rzatkowski calcia male…et voilà.
Troppo lenti a ripiegare, poco cattivi nell’andare su una “seconda palla” a metà campo ed è così che subiamo il contropiede che chiude la gara.

(Massimiliano detto Prinz. Nasco fantasista, faccio rap e dispenso perle di tattica)

St. Pauli-Paderborn 3-4 b

Tabellino

St. Pauli – Paderborn 3-4

FC St. Pauli

Himmelmann – Hornschuh, Sobiech, Ziereis, Buballa – Sobota, Alushi, Rzatkowski, Buchtmann – Dudziak (79° Picault), Choi (65° Maier)
A disp. Heerwagen Drobo-Ampem Kalla Keller Nehrig
Allenatore: Ewald Lienen

SC Paderborn

Heuer Fernandes – Narey, Sebastian, Wahl, Hartherz – Bakalorz, Wydra (90°+1 Pepic) – Koc (78° Bertels), Stöger (68° Krauße), Stoppelkamp – Helenius.
A disp. Kruse Heinloth Hoeneder Saglik
Allenatore: René Müller

Marcatori: 0:1 Helenius (7°), 0:2 Hartherz (24°), 1:2 Sobiech  (51° rig.), 1:3 Helenius (59°), 1:4 Bertels (81°), 2:4 Sobota (84°), 3:4 Picault (90°+3).
Ammoniti: Keiner / Sebastian, Helenius, Bakalorz
Arbitro: Wolfgang Stark
Stadio: Millerntor
Spettatori: 28.815

 

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