La lavagna del Prinz

08/03/2016 FC St. Pauli |  Autore: Sergio Sorce

Tentiamo di approfondire pregi e difetti dei nostri pirati attraverso un’analisi tattica competente e anarchica, a metà tra serietà e drum and bass. Rock’n’roll se preferite, ma anche rap. Avete capito? Io no. Lui però vi aiuterà. Si chiama Massimiliano, in arte Principe. Buona lettura!

Vi ricordate quei martedì bui d’inverno in cui dopo una giornata di lavoro o un ritardo biblico del treno tornando dall’università avevate solo voglia di infilare le scarpe e andare sul campo ma il mister doveva a tutti i costi annoiarvi venti minuti alla lavagna per spiegarvi come avevate preso gol domenica?
Dimenticatelo. La lavagna del Prinz non è niente di tutto questo. E’ la folle idea di guardare le partite da un punto di vista meno muscolare di quanto la Zweite imponga.
A guidarci in questa impresa c’è Massimiliano, conosciuto come Principe nel mondo del rap. Capirete dopo, non è mero protagonismo. Per tutti noi semplicemente Prinz. E si presenta così.

Nella mia vita oltre alla passione per il rap il mio cuore batte anche per quel magnifico sport chiamato calcio. Una ventina di chili or sono giocavo: classico numero 10, regia, piedi buoni, lanci millimetrici, numeri fine a sé stessi buoni solo per il pubblico. Il tutto rigorosamente da fermo!
Finita la carriera ho iniziato ad affiancare nell’allenamento mio padre che non smetterò mai di ringraziare per avermi trasmesso questa passione. Ho conseguito il patentino d’allenatore Uefa B e ormai ho messo nella bacheca parecchie stagioni.

L’amore per i Pirati è sbocciato da poco ma è stato un colpo di fulmine.
Ho conosciuto il St. Pauli Club Zena, ho recuperato materiale sul Sankt Pauli e ci sono “rimasto sotto”.
Dopo le partite stalkerizzavo Sergio con infinite discussioni su movimenti errati della linea difensiva, tattica, palle inattive.
Forse è per liberarsi di me che mi ha proposto di occuparmi della “Lavagna del Prinz”, elucubrazioni tattiche con il quale potrò deliziare i vostri palati fini, con la speranza che vengano tradotte e inviate al Mister Linen affinché possa assumermi come tattico di fiducia.

Stavolta analizziamo il primo gol subito

L’azione nasce da una palla persa a centrocampo dal duo Thy-Choi.
Il loro esterno sinistro s’invola sulla fascia e lascia partire un traversone che taglia tutto il campo. Il mediano riceve e allarga per l’esterno destro.
Rzatkowski va a chiuderlo.
La punta esterna si allarga per ricevere il passaggio e qui avviene il patatrac.
Ziereis lo segue in una zona non sua e rimaniamo con Buballa e Zeireis in copertura sull’esterno.
Errore grave! Il centrale (Ziereis) deve accompagnare il movimento ma non uscire così tanto dalla sua zona. Ci sono già Buballa e Rzatkowski!
Il loro esterno intuisce la nostra difficoltà e restituisce dietro palla al compagno che ha una prateria davanti a sé che gli permette di calciare in porta indisturbato.
Ziereis prova a rimediare tornando in posizione ma è tardi.
Secondo errore: Alushi e Sobiech non accorciano, l’anarchico Dudziak non si ricompatta con la linea…et voilà!
Terzo errore: per finire in bellezza, nessuno segue il tiro e va a proteggere la ribattuta di Himmelmann.
Prima regola del Dio del Calcio: se quando ti stai difendendo commetti un errore andrai in difficoltà.
Se nella stessa azione ne commetti due, subirai un’azione da rete.
Se ne commetti tre, subirai la rete.
Questa è legge.

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