St. Pauli – Francoforte. Storytelling di un’amara sconfitta

20/02/2016 Bundesliga |  Autore: Sergio Sorce

Timbro con puntualità fantozziana. Non ci sono imprevisti a lavoro, lo straordinario non è necessario e ho i minuti contati per arrivare a casa in tempo per il fischio d’inizio. Dopo due sconfitte maturate sul portatile nuovo di pacca contro il Lipsia sono tornato al caro vecchio pc. Per la serie I ragazzi hanno fatto l’impresa ma anche io c’ho messo del mio!
Mi connetto al volo, iconizzo le line up delle squadre in campo e nemmeno il tempo di prendere confidenza con gli avversari (i nostri ormai li snocciolo a memoria) che al 9° siamo già in vantaggio. Himmelmann batte lunghissimo, Buballa svetta indirizzando la palla a centro area dove Rzatkowski, liberato da una finta di Thy, si coordina da bomber vero. Secondo gol consecutivo, Blur a tutto volume e l’abbraccio della ciurma: 1-0!

St. Pauli-Francoforte 1-3

Sono ancora in piedi ad esultare quando il pareggio-flash del Francoforte mi spalanca la mascella: palla al centro, duetto tra Schain e Rolin che si conclude col sinistro chirurgico di quest’ultimo. Al 10° è già 1-1. Ci siamo rilassati? Ma no! Ci siamo montati la testa? Ma certo che no! E allora cosa? Realizzo che appena entrato in casa ho azzannato un dolce che mia moglie ha portato da una fiera proprio da Francoforte. “Ecco cosa ha portato sfiga!” – e intanto lo ritiro.

Il gol non ammutolisce il febbricitante Millerntor che alza i decibel per caricare i suoi. Non faccio in tempo a staccare la penna dal quaderno (rigorosamente col Jolly Roger) che è già ora di descrivere un’altra azione. All’11° Thy colpisce il palo al termine di una bella iniziativa personale e Sobiech costringe Weis a deviare in angolo. Siamo vivi e tra parentesi mi sono rimpossessato della solita penna portafortuna che nella fretta non avevo trovavo.
Al 22° Buchtmann trova il corridoio giusto per Alushi ma Weis non è d’accordo e respinge. Nel frattempo entra in casa mia moglie. Mi racconta di un servizio fotografico, mi pare, le concedo pochi secondi di udienza perché devo tornare a cannone sulla partita: “Scusa ma di là sta succedendo di tutto”.
Purtroppo sta succedendo nella nostra metà campo e appena mi risiedo Perdedaj lascia partire un missile che si stampa sulla traversa e ricade sulla linea, sul pallone si avventa Schain che approfittando della dormita generale insacca l’1-2 al 31°.
“Nessun pericolo. Adesso recuperiamo” – ma mentre provo a convincermi di questo il Francoforte pesta come un forsennato e in due minuti Himmelmann evita tre volte il tracollo. Tra il 35° e il 36° si oppone due volte in extremis ad Awoniyi, lanciato a rete, e in mezzo si esibisce in un tuffo sul destro a giro di Hajsafi.
I pirati accusano il colpo ma c’è tempo per un ultimo tentativo col solito Rzatkowski che accarezza la sua settimana da dio; cross di Alushi dalla destra, geniale sponda di petto di Thy per il biondissimo centrocampista tuttofare su cui Weis si salva in angolo.

St. Pauli-Francoforte 1-3 c

La Zweite è un campionato in cui tecnica e fantasia cedono il passo ad aggressività e muscoli, è un duello rusticano in cui vince chi sbaglia meno e per ora è il St. Pauli ad aver commesso gli errori più gravi con una prestazione gagliarda, come il suo allenatore, ma distratta.
Mi chiedo se le scorie dell’impresa di una settimana fa siano state smaltite, se non sarebbe stato il caso di adottare una minima rotazione visto che i boys in brown mi sembrano un po’ svuotati dallo sforzo profuso contro il Lipsia. Mentre mi arrovello sul modulo e altre sciocchezze tattiche mi accorgo però di una cosa molto più grave: non indosso la felpa del St. Pauli. E adesso? Decido di legarmi al collo la sciarpetta e all’inizio del secondo tempo mia moglie mi guarda come se fossi un pazzo. Ha ragione. Lo sono.

Al 53° il manifesto di una serataccia: su un calcio d’angolo Ziereis e Ballas si ostacolano a vicenda, la palla sbuca addosso a un sorpreso Sobiech che di schiena insacca nella sua porta il gol del 1-3.
L’episodio taglia le gambe ai pirati che si affacciano alla porta avversaria soltanto dieci minuti più tardi con una punizione guadagnata da Rzatkowski in posizione invitante. Alushi s’incarica della battuta ma il pallone vola alto sulla nord.
In un attimo di lucidità mi ricordo della cena a sorpresa che ho preparato per i cinque mesi di matrimonio, questa è per la serie Anche i pirati hanno un cuore, ma in realtà sono passato in rosticceria perché va bene il romanticismo ma il St. Pauli viene prima di tutto. Lienen pensa di svoltare il venerdì sera inserendo Dudiziak e Choi, io invece preriscaldando il forno.

Al 78° ci starebbe un rigore per un fallo di mano provocato da una pressione in area di Dudziak e all’84°, mentre olive ascolane e fritto misto sono già in caldo, c’è tempo per un altro paratone di Himmelmann. In pieno recupero Thy potrebbe riaprire, si fa per dire, ma Weis è in serata di grazia e non concede nemmeno le briciole.

Perdiamo così un’altra occasione per fare il salto di qualità e, come già successo a Monaco, non stacchiamo i piedi da terra contro un avversario modesto. Peccato, la settimana era iniziata bene con l’1-1 tra Norimberga e Bochum che mi sono goduto febbricitante e già proiettato alla partita di ieri sera. La classifica si era fatta più che mai corta, addirittura col secondo posto nel mirino, e mentre cerco le cause della sconfitta mi rendo conto che la felpa doveva essere già lavata e stirata. Voto basso per me.
Ho fatto un uso improprio del sito per addolcire l’amarezza della sconfitta. Non succederà più, però potremmo aprire una nuova simpatica rubrica intitolata Tu come la vedi? in cui ciascuno racconta le sue follie scaramantiche sul tifo sanktpauliano.

“Quant’è finita?”
“3-1 per loro”
“Nooo! Ma come?”
“Eh già”
“Ma l’altra sciarpetta, la mia, c’è ancora vero?”

Ok, ho sposato la donna giusta e la cena è pronta.

St. Pauli-Francoforte 1-3 d

Il pagellone

Himmelmann: tre parate in due minuti di cui due face to face con Awoniyi che si chiederà se ha giocato contro un portiere o un prodotto della playstation. Voto 7,5: digitale

Hornschuh: due passi avanti e uno indietro. La personalità strabordante dell’inizio non ha trovato continuità nelle prestazioni. Fase transitoria o calo di forma? Voto 5,5: incerto

Ziereis: soffre troppo la fisicità di Awoniyi, un nigeriano ben piazzato ma niente di più. Comunque il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette, cantava qualcuno. Voto 5,5: lavori in corso

Sobiech: si addormenta sul secondo gol ma la prestazione non è affatto un disastro. Al fantacalcio prenderebbe -2 per l’autogol ma noi un malus non glielo diamo manco sotto tortura. Voto 5,5: disdetta

Bubballa: è il più vivace del pacchetto arretrato. Innesca il gol del vantaggio prendendo l’ascensore sul rinvio di Himmelmann e non è l’unica volta che prova a sfondare il muro avversario. Voto 6: ariete

Nehrig: non ripete il partitone giocato contro il Lipsia, anzi, e dopo neanche un’ora Lienen lo toglie da un match in cui non è mai realmente entrato. Voto 5: chi l’ha visto?
(dal 59° Dudziak: è facile parlare col senno di poi ma, siccome l’impiego del ragazzotto lo invochiamo da un po’, mai come questa sera sarebbe dovuto partire dall’inizio. Entra col risultato compromesso eppure si sbatte mica poco. Voto 6: coerenza)

Alushi: continua l’apprendistato da trequartista. Lui che fino all’altro ieri aveva solo preso lezioni di contenimento mette gli unici cross interessanti della partita. Voto 6,5: vivace

Rzatkowski: altro giro altro regalo. Peccato che questo gol non sia pesante come tutti gli altri segnati finora. E’ prezioso in fase di costruzione quanto pericoloso nella trequarti avversaria. Voto 7: trama e ordito

Sobota: un solo tentativo da fuori e poco più. Nello stretto se la cava, per carità, ma è in campo aperto che progressione e dribbling diventano devastanti. Purtroppo non capita, un po’ per merito del Francoforte ma molto perché siamo bassi e raramente padroni della manovra. Voto 5,5: disinnescato
(dal 69° Choi s.v.)

Buchtmann: gran palla per Alushi in avvio, una giocata con la coda dell’occhio che pochi possono permettersi. Ma in 90 minuti è troppo poco. Non lo trovi quasi mai, anche perché non si affanna per farsi vedere. Voto 5: nascondino
(dal 59° Verhoek: entrare sul 3-1 per gli avversari non è il massimo ma in periodi di magra come questo bisogna sfruttare ogni chance. Poco assistito e distante dalla zolla a lui congeniale. Gode di più calpestando la lunetta dell’area che la fascia. Voto 5,5: occasione persa)

Thy: un palo e altre tre buone situazioni. Negli ultimi 180 minuti avrebbe meritato almeno un gol. Evidentemente non è il momento. Per un attaccante è preoccupante ma lo sarebbe ancor di più non procurarsi le occasioni. E lui questo rischio non lo corre. Voto 6: perseverante

Il tabellino

St. Pauli – Francoforte 1-3

FC St. Pauli

Himmelmann – Hornschuh, Sobiech, Ziereis, Buballa – Nehrig (59° Dudziak), Alushi – Sobota (69° Choi), Buchtmann (59° Verhoek), Rzatkowski – Thy
A disp. Heerwagen Kalla Eden Piacault
Allenatore: Ewald Lienen

FSV Frankfurt

Weis – Huber, Barry, Ballas, Safi – Yann, Zimling (29° Kruska), Perdedaj, Kalmár –- Schahin (79° Dedic), Awoniyi (89° Gerezgiher)
A disp. Pirson Gugganig Engles Pires
Allenatore: Tomas Oral
marcatori: 1:0 Rzatkowski (10°), 1:1 Yann (11.), 1.2 Schahin (32°), 1:3 Sobiech (autogol, 53°)
ammoniti: Ziereis /Kalmár, Schahin
arbitro: Arne Aarniak
stadio: Millerntor
spettatori: 29.342

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