Che manita contro il Bochum!

18/05/2015 Bundesliga |  Autore: Sergio Sorce

Non c’era miglior modo di salutare il Millerntor che una vittoria esagerata! L’ultimo sforzo a Darmstadt di domenica prossima farà salire la febbre a 90 come scrisse Nick Hornby e anche se probabilmente non lo intitoleremo ‘il mio anno preferito’ (altra raccolta di racconti calcistici curati dalla penna inglese) questo è un campionato che non dimenticheremo facilmente vista l’altalena di emozioni.

Il 5-1 contro il Bochum è figlio di una partenza in salita e di un primo tempo chiuso in vantaggio all’ultimo respiro dopo un’affannosa rincorsa. Raggiunto il vantaggio abbiamo trovato la serenità nelle giocate e gli spazi offerti da un avversario già in vacanza hanno fatto il resto ma guai a pensare che sia stata una passeggiata!

L’inizio compassato di una partita, che alla fine si rivelerà tra le migliori tra le mura amiche, è tutto nelle gambe di un tremolante Buchtmann. Il fantasista con un retropassaggio sciagurato innesca una reazione a catena che porta all’infortunio di Gonther, nel tentativo di fermare Cwielong, e il classico gol dell’ex di Gregoritsch, che raccoglie un primo tentativo di Terodde. Al 5° minuto siamo già sotto 0-1.

Lo shock è tremendo perché pochi minuti più tardi è Celozzi a servire splendidamente Gregoritsch che sfrutta una voragine difensiva ma da solo davanti a Himmelmann chiude troppo il diagonale.
Lienen corre ai ripari inserendo Ziereis per Gonther e la squadra risponde alle folate del Bochum grazie ai polmoni e le gambe di Halstenberg che prima sfiora il pareggio girando di testa il calcio di punizione pennellato da Rzatkowski e poi con uno splendido sinistro su suggerimento di Thy.

Il popolo del Jolly Roger capisce il momento di difficoltà e spinge i braun-weiβ ad ogni affondo fino alla liberatoria rete di Thy. Al 34° Kalla scodella una punizione nell’area avversaria, saltano in molti e dopo uno strano rimpallo TeroddeLosilla la sfera  finisce a Thy che, spalle alla porta, pareggia i conti con una fantastica girata: 1-1!

St. Pauli-Bochum 4

Il forcing aumenta e quando il signor Aytekin segnala un minuto di recupero Kalla butta nel calderone l’ultimo pallone del primo tempo, Sobiech sale più in alto di tutti e di testa prolunga in area dove Thy spizza per Halstenberg che fa secco Luthe: 2-1!

St. Pauli-Bochum 3

Il gol suona come una mazzata per il Bochum che lascia il passo a un St. Pauli più motivato e al 49° Buchtmann riscatta l’errore d’inizio gara rubando palla a Losilla e involandosi verso la porta avversaria chiude virtualmente i conti: 3-1!

St. Pauli-Bochum

E’ il momento migliore del St. Pauli che sulle ali dell’entusiasmo cala il poker con una bellissima azione iniziata e conclusa da Thy con la collaborazione di Schachten e l’assist al bacio di Daube: al 52° à 4-1!

Con tutto il secondo tempo davanti e una vittoria già archiviata il ritmo cala fino agli ultimi minuti in cui la girandola di cambi vede l’ingresso di Koch, per dare respiro a Buchtmann, e arriva l’unico brivido del Bochum con Terodde che si divora il gol dopo essersi bevuto Ziereis.

Lienen concede la standing ovation all’inesauribile Kalla, al suo posto entra Sobota che si prende gli ultimi applausi quando all’83° parte dalla sinistra e si accentra per scaraventare il destro del definitivo 5-1!

 

St. Pauli-Bochum 2

 

Il pagellone

Himmelmann: vive un inizio thriller quando Gregoritsch lo trafigge e poi lo grazia pochi minuti più tardi. Per il resto è una domenica di assoluta tranquillità, merito dei compagni che si mettono in riga e di un Bochum che si scioglie molto presto. Voto 6: sollievo
Schachten: il guardiano alle spalle di Kalla sa centellinare con intelligenza le forze per spingere al di là del muro e dà l’impressione di godere quando il gioco si fa duro. Voto 6,5: Bluto
Gonther: la giornata del capitano inizia con un retropassaggio di Buchtmann che lo mette in galera e continua col tentativo di arrestare Cwielong. Il contrasto gli procura il giallo e una botta che lo costringe ad alzare bandiera bianca. Troppo poco per giudicare. Voto s.v.: brutto quarto d’ora
Ziereis: rappresenta l’emblema della svolta targata Lienen. Lasciato in naftalina per tutto il girone di ritorno ha risposto con due prestazioni decisive nelle ultime due gare. Entra a freddo in un momento delicatissimo e si distrae una volta sola su Terodde quando la testa ormai è già a Darmstadt. Voto 7beata gioventù
Sobiech: vittima dello sbandamento iniziale della squadra reagisce al momento difficile con una prova in crescendo e senza sbavature. Anzi, propizia il gol del vantaggio con una capocciata delle sue. D’altronde se non si butta nell’area avversaria almeno una volta gli viene la febbre. L’affiatamento con Ziereis è distante anni luce dalle amnesie del girone d’andata. Voto 6,5: fondamenta
Halstenberg: ma quanti ce ne sono in campo? Secondo gol consecutivo dopo il penalty che ha messo in ghiaccio la vittoria di Kaiserslautern. Prima del sinistro che ci porta in vantaggio sfiora il gol altre due volte e più passano i minuti più cresce la sua verve manco avesse i super poteri. Inutile dire che il Bochum non trovi mai terreno fertile dalle sue parti. Voto 8: ubiquità
Daube: anello imprescindibile di un centrocampo che senza di lui non avrebbe struttura. L’anima del leader  affiora quando non si scompone nonostante la partenza falsa dei suoi. Continua a giocare la sua partita da moto perpetuo capace di iniziare e finire la manovra, vedere il secondo gol di Thy per credere. Voto 7,5: mahatma
Rzatkowski: schierato a sorpresa al fianco di Daube mostra di non gradire la fase di rottura e come dargli torto vista la stazza. Sarebbe come chiedere a un vespino di salire su al rifugio. Nonostante tutto si sbatte a perdifiato finché ne ha e quando l’ingresso di Koch gli consente di avanzare comincia la festa. E’ uno di quei giocatori che non passa mai di moda. Voto 7: 50 special
Buchtmann: il suo voto fa la media tra la leggerezza che propizia lo svantaggio e l’orgoglio con cui sradica il pallone a Losilla in occasione del gol. Se fosse più affamato farebbe caccia grossa viste le qualità ma probabilmente paga una condizione non ottimale. Domenica speriamo porti le munizioni. Voto 7: agrodolce
Koch: rileva Buchtmann per mantenere alto il baricentro e non correre rischi. Niente di più facile visto che il Bochum si è già arreso. Voto 6: easy
Buballa: l’intesa con Halstenberg è cresciuta ai limiti della telepatia e stavolta è troppo facile visto quanto è ispirato il suo socio. Raddoppi constanti, puntualità negli inserimenti e velocità di pensiero sono i diktat del suo breviario. Voto 6,5: cattedra
Kalla: dal suo destro nascono i primi due gol. Non sono assist al bacio per carità, ma se gli affidano le palle bollenti un motivo ci sarà. A parte questo conferma un buon momento di forma tanto che Verbeek toglie Terrazzino per la disperazione ma allo stagionato finlandese Forrsell non và certo meglio. Voto 7: not in my house
Sobota: gioca solo dieci minuti ma è quanto basta per entrare come un coltello caldo nel burro della difesa del Bochum. Voto 6,5: happy ending
Thy: non per vantarci ma avevamo invocato il suo impiego da prima punta già cinque mesi fa in questo pezzo.
Pochi avrebbero scommesso su di lui, o forse nessuno tranne Lienen, e invece la riscossa di un attacco anemico passa dai suoi piedi. Il primo gol è un gesto da vero uomo d’area, una girata al volo degna degli esordi. Nelle difficoltà ha continuato a seminare e adesso raccoglie i frutti. E’ sbocciato nella ‘stagione che io amo di più’ canterebbe qualcuno. Voto 8,5: primavera

Tabellino

 FC St. Pauli – VfL Bochum 5-1

 FC St. Pauli: Himmelmann – Schachten, Sobiech, Gonther (17° Ziereis), Halstenberg – Daube, Rzatkowski – Kalla (80° Sobota), Buchtmann (70° Koch), Buballa – Thy
A disp. Tschauner Maier Choi Verhoek
Allenatore: Ewald Lienen

VfL Bochum: Luthe – Celozzi, Fabian, Bastians, Perthel – Eisfeld, Losilla (59° Tasaka) – Cwielong, Terrazzino (59° Forssell), Gregoritsch – Terodde (86° Cacutalua)
A disp. Esser Abdat Butscher Gulden
Allenatore: Gertjan Verbeek

Marcatori: 0:1 Gregoritsch (5°), 1:1 Thy (34°), 2:1 Halstenberg (45°+1), 3:1 Buchtmann (49°), 4:1 Thy (52°),  5:1 Sobota (83°)
Ammoniti: Gonther, Schachten / Eisfeld, Terrazzino, Cwielong
Arbitro: Deniz Aytekin
Stadio: Millerntor
Spettatori: 23.584

St. Pauli-Bochum 5

A novanta minuti dalla fine, riavvolgendo il nastro della stagione, ritroviamo l’inizio da buttare, o quasi, col passaggio da Vrabec a Meggle in panchina, cambiamento che non porta risultati ma le dimissioni del ds Azzouzi in favore di Meggle che passa dietro la scrivania e consegna le redini a Lienen, uno che sul viso ha una ruga per ogni battaglia vinta. La saggezza e il carisma di Ewald Lienen ha condotto fuori dal pantano i braun-weiβ ponendo fine agli esperimenti e preferendo la strada della concretezza a quella del bel gioco, difficilmente percorribile.
Ha ricompattato l’ambiente responsabilizzando tutti, dai titolari inamovibili a chi è entrato in corsa dando un contributo importante. Non si può dimenticare per esempio la doppietta del baby Choi all’esordio o le ottime prestazioni di Ziereis che nelle ultime due gare ha lasciato il dimenticatoio per entrare nella stanza dei protagonisti. Lienen sapeva di arrivare sulla panchina di un quartiere abituato a lottare, anzi a resistere, ed è riuscito a trasmettere questo spirito a un gruppo che sembrava svuotato di motivazioni.
Ora non è tempo di tessere le sue lodi ma di pensare al Darmstadt, bisognoso di una vittoria per raggiungere la Bundesliga, in una partita da dentro o fuori. La lotta promozione interessa anche Karlsrhuer e Kaiserslautern dietro appena di un punto mentre in coda, a parte l’Aalen già retrocesso, siamo coinvolti in una lotta a sei squadre racchiuse nello spazio di soli tre punti (Sandhausen 38, Fuerth e St. Pauli 37, Monaco 1860 e Francoforte 36 e Aue 35).

Ci giocheremo tutte le carte senza bluffare anche se una classifica così corta ci farà tendere l’orecchio agli altri campi come in quei pomeriggi in cui dalla ‘radiolina nella mano destra’ si udiva uno “Scusa Ameri intervengo dall’Olimpico…” ormai dimenticato dal calcio moderno. Se volete anche questo è il fascino romantico che solo il St. Pauli sa dare!

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